Nella quale i due ciclofolli attraversano regioni fatate, popolate da sani mattoidi, pontieri gioviali e don Camillo e peppone, per poi giugnere a Mantua: giornata fulgida e sorprendente forte.
La reggia di colorno: enorme, elegante, chiusa.
Ci siamo persi nel pioppeto, che la diretta via era smarrita
Ma alfin Brescello l’abbiamo trovata: don Camillo saluta, dall’altra parte della piazza peppone risponde
Eppoi, il delirio. Il Re del Po. Con tutto quello che porta giu il fiume, quest’uomo Geniale costruisce e ricostruisce a ogni piena qualcosa che è al tempo stesso molo, nave in partenza, parco giochi, torre d’avvistamento, casa. L’umanità sarebbe migliore se ci fossero più persone come lui.
Eppoi, subito dopo. Il museo dei Pontieri. Il signor Romano Cialdini ci accoglie a braccia aperte, ammirando la nostra impresa. Lui è l’ultimo portiere, cioè gestiva il transito sul ponte di barche fra Boretto e Viadana fino al 1966. Poi una volta in pensione ha finanziato e realizzato tutto da solo un museo dei pontieri, che apre fuori orario solo per noi, e ci regala anche il DVD con tutte le foto storiche. Anche di queste persone se ce ne fossero di più, il mondo sarebbe un posto migliore.
La sua spettacolare 1100
Tutte le piene del Po, tracciate sul muro di casa sua.
Per arrivare e Gualtieri, uno spettacolare viale di pioppi cipressini: commovente, bellissimo.
Gualtieri. Risale al periodo in cui gli italiani creavano bellezza, e non TAV.
I cavalli d’alluminio si rinfrescano.
Gli innumerevoli km percorsi sugli argini solitari sono la cosa più unica e irripetibile del viaggione.
Il Grande Fiume Po a Borgoforte.
E infine, arrivo a Mantova, che per la precisione è sul Mincio.
450 km dalla partenza.
Bravissimi avete scovato il Re del Po:-) state percorrendo una via veramente meravigliosa. bravissimi!!!